News e Approfondimenti

NEWS E APPROFONDIMENTI

E’ disponibile presso la nostra struttura l’esecuzione gratuita del


test per LA MALATTIA DI FABRY


La malattia di Fabry (FD) è una malattia da deposito lisosomiale multisistemica,


 progressiva, ereditaria,dovuta alla carenza dell’ enzima alfa-galattosidasi A e


 caratterizzata da specifici segni neurologici, cutanei, renali, cardiovascolari, cocleo-


vestibolari e cerebrovascolari.


Il quadro clinico comprende un ampio spettro di sintomi, che varia dalle forme lievi in

alcune donne , ai casi gravi nei maschi con le forme classiche, che non mostrano alcuna

attività residua dell'alfa-galattosidasi A.

Questi pazienti possono presentare tutti i segni tipici della malattia a livello neurologico

(dolore), cutaneo (angiocheratoma), renale (proteinuria, insufficienza renale),

cardiovascolare (cardiomiopatia, aritmia), cocleo-vestibolare e cerebrovascolare (ictus,

episodi ischemici transitori). Il dolore è un sintomo comune precoce (dolore cronico

caratterizzato da parestesia con bruciore e prurito e rare crisi episodiche caratterizzate da

dolore acuto con senso di bruciore. Possono insorgere anidrosi o ipoidrosi, che causano

intolleranza al calore e all'esercizio. Altri segni clinici sono l'angiocheratoma, le alterazioni

della cornea, il tinnito, l'affaticamento cronico, le anomalie cardiache, cerebrovascolari

(ipertrofia ventricolare sinistra, aritmia, angina), la dispnea e la nefropatia.




Metodi diagnostici

La diagnosi di laboratorio è confermata dalla dimostrazione di un deficit marcato

dell'enzima (Test sufficiente nei maschi) e in aggiunta, test molecolari (genotipizzazione)

nelle femmine.

Consulenza genetica

La FD è trasmessa come carattere legato all'X. La consulenza genetica è complicata dalla

presenza di varianti atipiche a esordio tardivo e dalla disponibilità della terapia specifica.

Presa in carico e trattamento

Si è resa disponibile di recente un'opzione terapeutica specifica (terapia di sostituzione

enzimatica con alfa-galattosidasi A ingegnerizzata in vitro), con risultati promettenti.

Alcune sperimentazioni cliniche stanno attualmente valutando il potenziamento enzimatico

con chaperonine farmacologiche. Il trattamento tradizionale prevede l’uso di farmaci utili a

ridurre le complicanze della malattia , (analgesici per controllare il dolore, inibitori

dell'enzima di conversione dell'angiotensina e bloccanti del recettore dell'angiotensina per

la nefroprotezione, gli antiaritmici, il pacemaker e il defibrillatore cardioverter impiantabile

per le complicanze cardiologiche,  la dialisi e il trapianto renale nei casi di insufficienza

terminale

Prognosi

Con l'età, si verifica un deterioramento progressivo degli organi vitali, che può provocare

insufficienza d'organo. L'insufficienza renale terminale e le complicazioni cerebrovascolari

o cardiovascolari potenzialmente fatali limitano l'attesa di vita dei maschi e delle femmine,

con una riduzione di 20 e 10 anni, rispettivamente, rispetto alla popolazione generale.


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